venerdì 17 agosto 2012

Google +


In vena di pariamenti internettiani (più del solito) ho pensato bene di infilarmi dentro Google +.
In che consiste e a che serva e che roba è, nonostante in precedenza abbia avuto anche un invito, non l’ho mai saputo:  mi sono gettata a pesce morto, senza sapere niente, facendo prova empirica.
E cavoli, il  coso chiede di  essere precisini precisini nell’anagrafica, il nome e il cognome, il tuo compleanno,  aò! 
Il mio compleanno mi scassa assai anche nella vita reale -  auguri! auguri!  come se il giorno prima o quello dopo fossero chissà quanto diversi -  sicchè  quel campo lì, il tuo compleanno,   avrei voluto lasciarlo in bianco.
Digito 0000: mi viene fuori la scritta rossa anno di nascita non valido.
Allora senza stare a pensarci troppo digito 2000. 
IL TUO ACCOUNT GOOGLE E’ STATO BLOCCATO.
Minchia!!! 
In un nanosecondo mi hanno resettato l’account google senza +!!
Controllo gmail: il tuo account è stato disattivato.
Controllo blogger: il tuo account è stato disattivato.
E cazz, che capa di cavolo, non ci ho pensato, lo immaginavo o non lo sapevo, no, la verità è che non ci ho proprio pensato, ho messo una data ad capocchiam,  se si ha meno di 13 anni non si può avere la mail, ho messo un anno di nascita che mi assegna 12 anni, ma che citrulla impedita, manco in forma virtuale riesco a fare imbruglitielli a mestiere. 
(Dunque tutti i marmocchi di prima media e più giù a scalare fino all’asilo sono  su feisbuc con il consenso dei genitori, o sono tanto più furbi e svegli di me da digitare coscientemente dati fasulli plausibili)
Insomma.  
Dopo un paio di secondi (forse una ventina, una sessantina) di panico assoluto, mi piego ad accettare una delle condizioni per riattivare l’account (gmail mi serve proprio, da un momento all’altro come si fa a deviare tutta la posta e chi cacchio se li ricorda gli indirizzi?)
Le soluzioni  per sboccare l’account ci sono: 
A) si manda fotocopia del documento di identità  via fax o posta elettronica (col cacchio, ci    manca solo l’impronta digitale e stiamo a posto)
B) si manda fotocopia del medesmo via posta, fino in California (come sopra più ahahahah)
C)    si effettua pagamento di 0,30 centesimi con carta di credito. 
(e già, perché bisognerebbe avere 18 anni per averne una, a meno che non sia una ricaricabile intestata a un minorenne, a meno che  non si mettano le mani nei cassetti di mammà o papà o nonna rincoglionita.)
C’è poco da fare, l’unica vera opzione per poter rimediare urgentemente all’inquacchio è la C. 
Ovviamente, oltre al pagamento con carta di credito bisogna poi dare una serie infinita di informazioni, dall’indirizzo (a cui invieranno la fattura della transazione) al cellulare.
Ben mi sta. 
La devo smettere di smanettare, anzi di cazzeggiare, ecco.


6 commenti:

  1. Eh sì, ben ti sta! (però via, mi dispiace!)
    E' da un pezzo che quegli stronzi di google mi chiedono il cellulare ed altre informazioni personali, ma col cazzo che gliele do, piuttosto emigro su qualche altro browser, ne ho piene le palle di questi furbini. Sto pensando di spostare la mia posta su "inventati.org" ma per ora vince la mia enorme pigrizia.
    :)

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  2. io ho una vecchia posta alice.it la cui password è tutto il mio nome e cognome per intero (una cosa lunghetta assai) tanto per non sbagliarmi. Non mi avventuro, nemmeno con google chrome, che mi dicono motore veloce, ma con tutte quelle domande che mi fa, resto dove sono! cissenefrega dela velocità: ho l'età della lentezza e mi sta bene|

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  3. Anonimo è Maria Francesca, cara. Non ho capito che profilo volessero da me!

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  4. E mica c'aveva visto troppo sbagliato Orwell...

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  5. Concedere, di questi tempi, è destino quanto mai infausto.

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