Ci sono un cuofano di posti che vorrei
visitare camminandoci dentro coi piedi e non con gli occhi come uso fare
su google street view.
[L’America latina tutta dal Messico alla Patagonia.]
Ci sono anche dei posti
che non mi attizzano per nulla:
l’India occupa il fondo della mia personale classifica, dopo l’Asia
centrale e gli USA.
Non so delineare un perché.
I libri in genere funzionano da catalizzatori di desiderio
verso i luoghi che sono descritti, a meno che non si racconti dell’inferno di
Dante.
Ecco, l’India raccontata da Aravind Adiga è un inferno.
Anzi una giungla.
“Nella giungla, qual è l’animale più raro… la creatura che
appare in un unico esemplare per ogni generazione?
Ci pensai su e dissi:
- - La tigre bianca.
- - Ecco cosa sei tu, in questa giungla. “
Tu è il narratore, un “imprenditore” divenuto tale dopo
l’omicidio del proprio padrone, a cui faceva da autista.
E’ in una serie di mail
indirizzate al primo ministro cinese, futuro ospite del paese, che il narratore
Ashok Sharma, ex Balram Halwai alias Munna , racconta di sé e di tutto
ciò che al ministro non verrà mai mostrato.
Se è possibile riconoscere
l’intento denuncia di tutti gli sgorbi, le corruzioni, le ingiustizie
della società indiana, , dove solo
teoricamente il sistema delle caste è finito, soppiantato dal più semplice ricchi v/s poveri di carattere globale,
dall’altro non scatta la molla di
empatia per i ragni umani, i sudras (e poi si evince che all’interno della
casta resiste un sistema di sottocaste molto articolato, gabbie nella gabbia),
connotati come sono da meschinità, zozzeria, propensione - pur nel servilismo di facciata – alla fottitura del prossimo.
Tra lo smog da cui si è salvi stando solo nel guscio delle auto con aria condizionata e il
supertraffico delle grandi città, o le strade accidentate e la merda di vacca
sparsa ovunque nei villaggi, tra le sputazzate di paam che rigano di rosso la
qualunque e mani tese a elemosinare rupie, ora
metto tre spazi vuoti tra gli Usa e l’India.
Nella mia classifica personale l’india come luogo visitabile
è scivolato sotto il livello 0.
Di certo leggere un libro non è un buon motivo per
alimentare un’idiosincrasia o un pregiudizio, ma tant’è.
[chissà quanti lettori di Gomorra
hanno cancellato Napoli e luoghi viciniori dalla lista personale dei luoghi visitabili]
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