lunedì 21 maggio 2012

Flash mob

"Al mio segnale scatenate... la lettura!"
Questo roboante invito era sui manifesti a tappezzare le strade del paesello, anzi, come dice  il poeta ipocondriaco, del paese gigante.
Flash mob.
Ripetizione di un  flash mob avvenuto quasi un anno fa per lo stesso identico motivo, ovvero sollecitare l'apertura di una biblioteca comunale.
L'ho scoperto dopo. 
Quello era "Al mio segnale scatenate...la cultura!" 
[il gladiatore spopola et docet, basta cambiare la finale]
Chiossapeva, allora  i tappezzieri  avevano lavorato poco, forse.

Vabbè, ad un fash mob non avevo mai partecipato, ne avevo visto uno  consistente nell'attraversamento continuato della strada da parte di una trentina di pedoni, ai fini del blocco del traffico, come forma di protesta, atto dimostrativo contro l'apertura della discarica.
(e può mai impedire la polizia di attraversare avanti e indietro la strada? se il traffico si blocca, eh, problemi collaterali ma assolutamente necessari)
Insomma.
Mi dico mò vado a fare il flash mob pure io, prima firmo la petizione (eccheccazz, le biblioteche comunali ci sono pure in Uganda, poi si dice ahhh, i pdf piratati, lo scarico illegale dal mulo, etc etc), e poi posso dire  urbi et orbi che ho fatto il flash mob.

Nella villetta comunale ci sono i bancarielli  di un'associazione, quelli di una casa editrice (è pur sempre il mese del libro), quelli dell'agenzia di animazione; ci sono gli assessori, le mamme con i bambini nei passeggini, i bambini sulle giostrine, i bambini che schiattano i palloncini, i papà con altri papà,  una ventina di ragazzini che si fanno le postegge.
E poi ci sono gli organizzatori, con il gazebo per le firme e i microfoni. 
I giovani del ** e i loro papini e padrini.
Un manipolino.
(Tolte le sopra indicate categorie familiari et cazzeggiatrici, restano una cinquantina di persone, tutte note tra di loro, e l'estranea, ovvero moi.)
Firmo.
Aspetto, leggiucchiando un libro, per davvero, non in modo simbolico così come dovrebbe avvenire per l'evento, che la manifestazione inizi. 
Si comincia, anche se con notevolissimo ritardo.
Un preambolo infinito,  minuti e minuti e minuti di chiacchiere chiacchiere chiacchiere di quelle che vorresti avere la cera nelle recchie per non sentire:  la biblioteca per dare un futuro ai giovani (??? come se i vecchi e i maturi e i medi non avessero bisogno di ) - noi sindaco avevamo individuato nella vecchia chiesetta la sede ideale ma poi ostacoli burocratici ... (non è neanche sconsacrata - che acume) - la giovane scrittrice "salve sono una scrittrice esordiente chi legge i miei scritti sa che mi occupo di giovani"..., e bla e bla e bla la segretaria provinciale dei giovani del ** , " perchè il cambiamento, perchè la società civile, perchè l'impegno... ".

A botta di chiacchiere si è fatto proprio tardi, con tutta la buona volontà e la pacienza e la santa sopportazione, altre vongole richiedono la cottura altrimenti mi muoiono soffocate nella busta,  arrivederci e grazie, il flash mob lo faccio un'altra volta.
(E pure la partecipazione alla società civile)

4 commenti:

  1. A volte la cultura è un contenitore vuoto, nemmeno utile per cuocerci le vongole.

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  2. E bravo Ruhevoll! " Un contenitore vuoto" : è proprio così!

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  3. Ecchecocchitelavuoippiglia', è colpa tua che ci sei voluta anda'. Epperò è strano che giovani parlavano di giovani, di solito so i vecchi, che noi non ci scegliamo mai ché non possiamo, a parla' di giovani. Vabbuo' altri pifferi.

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  4. vedi che se ti accompagnava Luca sopra, mica ti annoiavi... :) Beh, almeno il tentativo di partecipazione sociale e culturale c'è stato...Ciao!

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