giovedì 5 luglio 2012

Ritorni

Non sempre è un bene tornare. Ora ad esempio, non riesco a fare a meno di notare quanti pochi fiori ci siano. Ce n'erano tanti, la prima volta. Adesso invece le foglie dei cespugli sono tutte malate, la cocciniglia? - pensavo fosse sabbia - [anima ingenua, mi dice] Qui c'è uno specchio impietoso. Sará la luce che cade a picco dal lucernaio. Mi guarda, lo specchio, nello stesso modo in cui guardo il giardino.

2 commenti:

  1. In poche righe hai messo giù molta poesia. Non so se c'entra, ma io penso che la presbiopia sia un saggio espediente della natura per attenuare la visione troppo brutale dei cambiamenti. Magari non serve per le piante, ma per noi sì.
    :)

    RispondiElimina
  2. In effetti la luce zenitale e' maligna, come non è mai lo specchio, mentitore alle regine. Ma le foglie malate sono state sane, e i fiori tanti e forse poco intesi allora nella loro salute di cose. Però ora sono tornati viventi nella stagione della memoria, solo per te e a causa tua. Nessuno specchio toglie la sabbia al ricordo che abbiamo, ma lo fa la retina di un occhio nuovo che ci sappia vedere, adesso, come abbiamo assunto noi i fiori allora.

    RispondiElimina