mercoledì 19 dicembre 2012

Sigarette chi fuma

"Oggi scopro subito qualcosa che più non ricordavo. Le prime sigarette ch’io fumai non esistono più in commercio. Intorno al ’70 se ne avevano in Austria di quelle che venivano vendute in scatoline di cartone munite del marchio dell’aquila bicipite. Ecco: attorno a una di quelle scatole s’aggruppano subito varie persone con qualche loro tratto, sufficente per suggerirmene il nome, non bastevole però a commovermi per l’impensato incontro."

La coscienza di Zeno - Italo Svevo.

La prima sigaretta mi si strozzò in gola, nel cesso della scuola. (non mi ricordo però le persone attorno, nessuna, solo la nube tossica e puzzona e la tosse, ma come cavolo è successo che non mi siano bastati il bruciamento e le lacrime, da quel momento mai senza,  e continuo da anni e  anni a macinarne, così tante che potrebbero  riempire una stiva di un cargo.
Zeno est moi.)

Era più facile, prima.
Adesso il tabaccaio serio non te le vende, se sei visibilmente minorenne, le sigarette.
(resta lo scrocco, ma con quello che costano si pigliano frequenti pali)
Prima ogni 100 metri ci stava il bancariello, c'erano più contrabbandieri che panettieri, e le vendevano anche sfuse, a beneficio di studenti e stracciafacenti.
Erano 'mericane, due marche soprattutto (no, i nomi no) incomparabilmente più sapurite delle sigarette del monopolio, tale che anche a parità di prezzo, ma solo nei momenti critici (notturno, natale e capodanno, che altrimenti almeno un terzo in meno) quelle di contrabbando erano di gran lunga preferite.
Non mi ricordo esattamente quando c'è stata la stretta, quando dei contrabbandieri e del contrabbando di bionde fu fatta piazza pulita.
Di sicuro  ci fu un periodo di interregno, niente americane, i resistenti seguivano altre rotte, le sigarette avevano i bollini in cirillico e facevano proprio schifo, canapone stopposo e cartina che si appicciava malamente, tant'è che da cliente sempre complice del reato cominciai a desistere dall'acquisto fino a non accorgermi quasi della scomparsa totale.
Comunque.
Da anni non ne vedevo in giro (tranne alla Duchesca, ma quello è - era? - un mondo a parte, un porto franco)

Da qualche settimana sono rispuntati i bancarielli. 
Prima sporadici e provvisori, due mazze all'erta con i pacchetti vuoti infilzati sopra, venditore nascosto.
Ora come funghi prolificano.
Al commesso pianta stabile con giubbotto catarifrangente arancione alla rotatoria di uno stradone di periferia, chiedo, ma non compro. 
(euro 2,5 al pacchetto, marche sconosciute)
"Ci sta 'a crisi, signò."




5 commenti:

  1. Mi associo a Grazia, sopra... ora ci stanno quelle elettriche, magari funzionano..... :)

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  2. Mi associo a Grazia, sopra... ora ci stanno quelle elettriche, magari funzionano..... :)

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  3. Mi associo a Grazia, sopra... ora ci stanno quelle elettriche, magari funzionano..... :)

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  4. Se è per questo, è tornato di moda anche il furto dell'autoradio. Stiamo proprio tornando agli anni Ottanta.

    Prof, permettimi di indulgere in un must estremamente attuale di questi tempi: "se non ci vediamo, auguri di buon anno". :D

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