A. è una mia collega.
Non è una vecchia zitella acida, senza interessi al di fuori
di.
(ha un marito ed è mamma chioccia)
Eppure il giorno libero lo passa a
scuola, metti che ci sia bisogno di una
mano.
I ragazzini con disabilità più gravi li segue lei.
Fa progetti di teatro
e non si risparmia: si industria come sarta per cucire i costumi, lavorando a casa; dipinge le scenografia nel garage di una
parente assoldando figli e nipoti.
[Progetti pagati
forfettariamente 20 ore, e solo quelle pomeridiane trascorse con i
ragazzi sono almeno il triplo]
Si prodiga così tanto che le si perdonano quel “ma stamm facenn la fila per il gabinetto?” in coda per
visitare la tomba di Dante a Ravenna - in un viaggio scolastico di quelli fatti come
sempre amor dei et pueris, 4 giorni e 3 notti di responsabilità non stop senza
neanche un gettone di presenza e senza neanche poter recuperare il giorno
libero perduto - e la dialettofonia.
.
Stamattina è arrivata
presto come al solito: il volto e le mani completamente bruciati.
Niente più sopracciglia, ciglia, peli del naso.
Dalle ustioni sulle guance e sul naso, siero e sangue colanti; le mani piene di
vesciche.
(ieri sera la cucina ha fatto una vampata di fuoco)
Le è stato impedito di entrare in classe, è stata costretta ad
essere accompagnata in ospedale.
Oggi pomeriggio era di nuovo a scuola.
Quella degli
insegnanti è una delle categorie professionali più a
rischio di burnout.
(Il signor Ministro le dovrebbe sapere certe cose, prima di
sparare cazzate sui professori che non tengono
genio di lavorare sei o due ore in più, tanto
che differenza fa)
Ci sono casi in cui si
trovano manifestazioni di segno
opposto alle sintomatologie da burnout:
eccessivo attaccamento,
presenzialismo, vocazione missionaria.
Anna ne è un esempio.
(Caso psichiatrico anch’esso)
Stanotte farò dei brutti sogni, lo so.
(E immagino i sogni
dei ragazzini)
Forse troppo presenzialista la tua collega, ma, certo la scuola (come ogni ente pubblico) sembra basarsi ormai quasi solo sulla buona volontà e il volontariato. E questo mi fa paura...
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