Lucia a gennaio era ancora in seconda media, a quasi 16 anni, poi si è “ritirata”, e a giugno ha fatto l’esame da privatista.
Anni persi perché non scrutinata, troppe assenze, anno dopo anno sempre di più.
Non le piaceva andare a scuola.
A me non sembrava una ragazzina stupida, Lucia.
Anzi, forse troppo sveglia, troppo avanti nella conoscenza delle cose del mondo, rispetto alle sue ormai non più coetanee.
Il suo compito all’esame – scrivi una lettera etc etc - era piuttosto sconcertante.
Lucia scriveva del bambino che avrebbe avuto, delle sue paure e del suo non sentirsi all’altezza.
Pianti, abbracci, consolazioni e occhi di riguardo da parte di tutta la Commissione.
(mi era venuto il dubbio che fosse tutta una sceneggiata)
Non credevo fosse una ragazzina tanto stupida.
Lucia è tornata a scuola, a salutare, a mostrare il pancione.
Un palloncino su un corpicino esile esile, minuto minuto.
E’ una femminuccia, dice.
(una bambina in una bambina)
Baci, abbracci, commozione, una collega che dice una scelta coraggiosa, una scelta di vita, brava brava.
E io no, non ce la fò.
Mi sento ingiusta e cattiva, ma tant’è.
Mi è calata addosso una tristezza infinita.
La stessa tristezza che sento anch'io nel pensare a quella sedicenne col suo pancione che sembra un palloncino.
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