Shakespeare.
E chi non lo conosce, almeno per sentito dire.
La lettura del saggio di Nadia Fusini, sua traduttrice appassionata, "Di vita si muore", ebbe il devastante effetto di farmi sentire un’emerita
ignurante, dato che di Shakespeare poco e niente conosco in modo diretto delle sue opere, in quanto lessi soltanto “Romeo e Giulietta” - passato remoto
a tutti gli effetti - , nel pleistocene, mentre tentavo di imparare l’albionico idioma.
Testo in lingua originale con traduzione a latere.
Testo in lingua originale con traduzione a latere.
(lessi la traduzione a latere)
Poi, di Shaskespeare è
rimasta solo la fama, e l’alone di grandezza tramandato in citazioni casuali, e
il ricordo incastonato nel film L'attimo
fuggente, il sogno birichino di far l’attore nello stralcio della rappresentazione di Sogno di una notte di mezza estate.
“Se noi ombre vi abbiamo offeso, fate conto di aver dormito.”
Ora, posso vantare nel mio nutritissimo carnet anche la lettura integrale di codesta commedia, attinta direttamente dal web.
Ora, posso vantare nel mio nutritissimo carnet anche la lettura integrale di codesta commedia, attinta direttamente dal web.
Un altro teatro, un’altra compagnia.
Una di quelle fatte da giovani attori, una di quelle che
mettono in scena rappresentazioni per le scuole.
Devo far conto di aver dormito, non perché le ombre mi
abbiano offeso, anzi, i ragazzi sul
palco son stati davvero bravi.
O meglio, non devo proprio far conto di aver dormito, se tutto l’ambaradan ha anche avuto il merito di spingermi a leggere il testo integrale della commedia per verificare fino a che punto è arrivato lo
sfregio.
Chi, nel soggetto del
film L’attimo fuggente , ha
scelto proprio questa opera teatrale di Shakespeare, mica l’ha fatto a caso.
(ci azzeccava proprio alla perfezione, Otello non avrebbe avuto lo stesso effetto)
La finzione teatrale nella finzione cinematografica conserva dell’opera
di Shakespeare il timbro lieve, giocoso
e sognante e trasognato.
Tradurre è tradire.
(Anche reinterpretare è in qualche modo tradurre, dunque tradire)
Però c’è tradimento e tradimento.
Nulla impedisce di trasformare radicalmente un’opera, di
contaminarla con altre, di riprodurre
pari pari dei versi o delle sequenze e di tagliarne altri, di fare aggiunte
improbabili, sintesi, omissioni, di creare
degli ibridi.
Sarà alla fine una cosa diversa da quella da cui è partita.
Che lo si dica, però.
Non sarà più Il sogno di una notte di mezza estate, ma potrebbe trasformarsi nell’incubo
di una notte di mezza autunno.
Soprattutto se Puck è un metallaro con la faccia dipinta da Jocker che sghignazza continuamente , se Oberon sembra Neo di Matrix, se le fatine
indossano tutine in latex, se la banda
di artigiani è uno scomposto quartetto di vasciaioli parlanti (urlanti, la
verità) solo in dialetto napoletano.
Soprattutto se si perdono totalmente di vista - date le mille distrazioni cabarettistiche e gli ammiccamenti all'estetica contemporanea - il senso degli
equivoci e le riflessioni sull’amore, sulla finzione, l’oscillazione tra il
diosiniaco e l’apollino, la mescolanza tra dimensione onirica e vita reale.
(i miei ragazzi non ce li porto, ecco)
sai che Shakespeare in versione originale non l'ho mai letto? Nemmeno la traduzione a latere. È una delle cose che mi riservavo per la vecchiaia. Mi sa che sia il caso di cominciare!
RispondiElimina(allora portali a vedere "sogno d'una notte di mezza sbornia", la commedia di eduardo de filippo.
RispondiEliminaaltro che sciekspir.)