In famiglia c'è un modo di dire che viene usato quando qualcuno decide di andare a letto saltando la cena.
"e mò ti suonn 'a marunnella".
Non so se questa espressione abbia una diffusione più larga del ramo familiare paterno.
"M'aggio sunnato 'e marunnelle" lo diceva al risveglio lo zio Vittorio.
Le visioni mistiche erano strettamente correlate alla panza vacante che brontolava per i morsi della fame.
Si svegliava al mattino e raccontava di aver sognato la madonna che gli parlava.
(Ci si consola come si può)
Non ricordo mai i sogni. Quasi mai.
Oggi ne ho fatto uno.
Sono su una bici. Piccola, assai piccola (quasi un triciclo senza rotelline laterali). Corro in strada per andare dove non so, le auto mi sorpassano veloci, quasi sfiorandomi. E poi non ricordo, c'è un vuoto.
(Pellicola bruciata)
Sempre con la bici ritorno indietro, a casa.
Ma casa non è casa mia. Ho un letto - nel sogno lo so - in una stanza di un ospizio, in un fatiscente palazzo.
Non è facile arrivarci, da ogni vicoletto stretto stretto (ma stretto stretto come cubiculo) spuntano anziani in pigiama sulle bici. Temo di investirli con il mio triciclo senza rotelle.
Mi porto il triciclo giù per le scale, la stanza che condivido con una vecchietta allettata è in uno scantinato.
Sto per entrare, ma mi accorgo che l'ospite della stanza adiacente si è infilato nel suo letto.
Oh oh, penso, e faccio marcia indietro, e mi trovo davanti un altro decrepito coinquilino, in pigiama, naturalmente.
Mi guarda.
E io adesso? - mi dice.
(...)
Mi sveglio.
(giusto in tempo, bocca secca e asciutta).
Ieri sera ho mangiato decisamente troppo.
Devo assolutamente iniziare la dieta.
"e mò ti suonn 'a marunnella".
Non so se questa espressione abbia una diffusione più larga del ramo familiare paterno.
"M'aggio sunnato 'e marunnelle" lo diceva al risveglio lo zio Vittorio.
Le visioni mistiche erano strettamente correlate alla panza vacante che brontolava per i morsi della fame.
Si svegliava al mattino e raccontava di aver sognato la madonna che gli parlava.
(Ci si consola come si può)
Non ricordo mai i sogni. Quasi mai.
Oggi ne ho fatto uno.
Sono su una bici. Piccola, assai piccola (quasi un triciclo senza rotelline laterali). Corro in strada per andare dove non so, le auto mi sorpassano veloci, quasi sfiorandomi. E poi non ricordo, c'è un vuoto.
(Pellicola bruciata)
Sempre con la bici ritorno indietro, a casa.
Ma casa non è casa mia. Ho un letto - nel sogno lo so - in una stanza di un ospizio, in un fatiscente palazzo.
Non è facile arrivarci, da ogni vicoletto stretto stretto (ma stretto stretto come cubiculo) spuntano anziani in pigiama sulle bici. Temo di investirli con il mio triciclo senza rotelle.
Mi porto il triciclo giù per le scale, la stanza che condivido con una vecchietta allettata è in uno scantinato.
Sto per entrare, ma mi accorgo che l'ospite della stanza adiacente si è infilato nel suo letto.
Oh oh, penso, e faccio marcia indietro, e mi trovo davanti un altro decrepito coinquilino, in pigiama, naturalmente.
Mi guarda.
E io adesso? - mi dice.
(...)
Mi sveglio.
(giusto in tempo, bocca secca e asciutta).
Ieri sera ho mangiato decisamente troppo.
Devo assolutamente iniziare la dieta.
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RispondiEliminaSicura che non si tratta di "fumo"?
RispondiEliminaCiao
Pier
No, no, Pier.
RispondiEliminaE' questione di spaghetti a vongole, polpo in insalata, frittura di pesce in NON Modica quantità :)
Ah però! come disse una volta un ambulante che vendeva porchetta a Frascati, "nun te sei fatta manca' niente!".
RispondiEliminaA me pare che il tuo inconscio si sia comportato anche in maniera corretta, producendo un sogno inquietante ma non mostruoso. Voglio dire, con cotanto menu sullo stomaco, avrebbe potuto partorire qualcosa di ben più terrificante.
Saluti affettuosi!
(la mia mamma dice sempre che mangiare formaggio cotto la sera fa fare brutti sogni; mai capito da dove le venga questa convinzione)
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RispondiEliminaIl sogno, a occhio e croce, è altamente simbolico alla Murnau, l'ho letto in bianco e nero perchè i cubicoli e i vecchietti decrepiti sfuggono il colore; ma che siano sti simboli ci vorrebbe Freud di cui non c'è da fidarsi perchè ogni due e tre ti infila edipo nel letto altro che vecchietto in piagiama; ma una cosa è certa: cosa ci azzecca ( sarà pure uscito dal parlamento, ma il suo contributo al nuovo Zingarelli Di Pietro ce l'ha dato) con la parca cena che mi ricorda tanto le mie che non è "inseguita" da tali sogni ma da una più terrena nausea che mi fa correre verso il benemerito bicarbonato?
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