Il momento dello spoglio era il più temibile e terribile di tutta la tornata elettorale. Fiato sul collo degli impiegati comunali (Le statistiche! I votanti! I maschi! Le femmine!), come i falchi i rappresentanti di lista.
Contestazioni su croci poste a cavallo, su croci a catenelle e su croci firmate.
[Scriva il verbale indicando in modo preciso i motivi della contestazione e io lo trascrivo - unica frase che, unita alla penna e al foglio protocollo, cioncava ogni baldanza.
Quando si deve scrivere, e non solo dare fiato alle trombe, cambiano tutte le prospettive].
Su alcune schede nulle c’era poco da contestare: artistici disegnini di ispirazione fallica o più complessi o sintetici ghirigori, citazioni serie, aforismi, pensierini, maleparole.
Alcune, se il tempo non fosse stato tiranno, avrebbero meritato una repertorializzazione.
Nel segreto della cabina, nella folla anonima delle centinaia e centinaia di schede, avrà l’elettore il diritto di non votare chicchessia o chiccheccosa, e di esprimere il dissenso secondo i codici comunicativi che conosce?
(io il dubbio non ce l’ho)
Anche nel Collegio dei Docenti si vota. A voto palese sui provvedimenti, a voto segreto sui nomi (vendette retroattive e antipatie personali in action).
Elezione del comitato per la valutazione del servizio dei docenti.
Cinque docenti esprimono la disponibilità, ferma restando l’eleggibilità di tutti i docenti del collegio (fatte salve le norme restrittive)
Due preferenze da indicare sulla scheda di votazione, i tre docenti più votati eletti come membri del comitato.
Si distribuiscono le schede. Si vota.
Infilate tutte le schede piegate in 4 o 8 parti nella scatola, si procede allo spoglio.
Tiro una scheda alla volta dalla scatola, la apro, leggo i nomi, sulla lavagna si appongono via via le crocette.
Mi fermo.
Leggo ad alta voce Marek Hamšík e Edinson Cavani.*
Scheda nulla!
(Mai dire mai.
Mai avrei immaginato, in un Collegio dei Docenti.
Docenti.
Buon anno, buon anno)
* giocatori del Napoli
E' accaduto varie volte anche nelle elezioni del Presidente della Repubblica, dove a votare è il Parlamento in seduta comune, con l'aggiunta di delegati delle Regioni.
RispondiEliminaEbbene, i parlamentari in varie occasioni, nel segreto dell'urna, scrivevano sulla scheda nomi come "Sophia Loren" o "Claudia Cardinale", e forse anche altre cose più amene che ora non ricordo.
Forse il voto segreto fa scattare in qualcuno, al di là della sua "veste ufficiale", una certa tentazione all'irrisione e allo sberleffo, anche contro qualsiasi ragionevolezza.
L'anonimato ci libera da ogni imbarazzo e da ogni ritegno. Poi, chissà, qualche volta si ha pure ragione a scrivere certe cose... però se poi a viso aperto non abbiamo il coraggio di dire quel che pensiamo - specie quando la baracca sta andando in pezzi - allora non vale granché fare gli spiritosi nell'urna elettorale...
Ma vero???? Ma che roba!
RispondiEliminaE quanto hai ragione, a che serve se poi non si ha coraggio di dire, di fare.
Quando la realtà supera la fantasia ! E di fantasia a immaginare le riunioni del collegio docenti ce ne vuole.
RispondiEliminaio voto sempre Paulo Roberto Falcao
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