sabato 19 novembre 2011

Dodecalogo della scrittura del racconto


Andrès Neuman, classe '77, è nato in Argentina e vive in Spagna.
Una rivelazione nel campo della letteratura, a quanto dicono critica e pubblico spagnoli e non solo.
(E tiene pure la faccia simpatica).
In italiano sono stati pubblicati, della sua già corposetta bibliografia (trans-genere, dalla narrativa alla poesia alla saggistica), solo due libri: Il viaggiatore del secolo e Una volta l'Argentina.
Libri che, naturalmente, non ho letto (semplice dovere di cronaca).
Ho letto però due racconti, "Vasca" e "Rebobinando" appositamente  tradotti  da una voce e mano amica, tratti dalla raccolta  "El último minuto".
M'hanno impressionato.
Belli assai, assai.
(e tranne poche eccezioni, penso alle "Storie di cronopios e famas", i racconti non mi pippano per niente)



Nella raccolta  vi è un'appendice con riflessioni teoriche sull'arte del  raccontare  (fuga della mente verso "Bestiario" di Cortázar e le appendici "Alcuni aspetti del racconto" e "Del racconto breve e dintorni")
E dall'appendice "Il racconto, variazioni", contenuta in "El último minuto", questo è il dodecalogo.


Dodecalogo della scrittura del racconto.

(...)
Prima d’ogni altra considerazione, mi piacerebbe proporre un piccolo decalogo pratico attorno al racconto.  Ammetto che, in ambito saggistico, m’interessa molto di più una teoria della scrittura che la teoria o la storia della letteratura. Naturalmente,  le convinzioni teoriche d’uno scrittore solitamente non precedono la scrittura stessa, ma derivano dai suoi risultati.
Vediamo allora in sintesi questi soggettivi enunciati:
I)     Raccontare un racconto è saper mantenere un segreto.
II)   I racconti accadono sempre ora, anche quando parlano del passato. Non c’è tempo per altro, e non           ce n’è bisogno.
III)   L’eccessivo sviluppo della trama è l’anemia del racconto. O, per meglio dire,  la sua morte per asfissia.
IV)    Nelle prime righe del racconto si mette in gioco la vita; nelle ultime righe, la resurrezione. Quanto al titolo, al contrario di ciò che molti pensano, se è troppo brillante  si dimentica facilmente.
V)        I personaggi non si presentano: semplicemente agiscono
VI)  L’atmosfera può essere la cosa più memorabile in un soggetto. Lo sguardo può essere il  personaggio principale.
VII)      In narrativa, il lirismo misurato  produce magie. Il lirismo sfrenato trucchi.
VIII)  La voce del narratore è tanto importante, che non deve essere notata. Risulta più facile mentire usando discrezione che attraverso l’ostentazione o l’artificio.
IX)  Salvo eccezioni che possono essere citate, la frase breve è la più naturale in un racconto. Correggere: ridurre.
X)     Il talento è il ritmo. I problemi più sottili cominciano con la punteggiatura.
XI)    In un racconto, un minuto può essere eterno e l’eternità può essere racchiusa in un minuto.
XII)    Terminare un racconto è saper tacere in tempo.

Effettivamente. Pratico. 
E, pensando al racconto in generale, quelli che hanno impresso un segno sono rispondenti, in modo ortodosso, al dodecalogo.



1 commento:

  1. Bella faccia simpatica, è argentino, il dodecalogo è interessante...una conoscenza tutta da approfondire !

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