E' da poco che ho ripreso ad osservare i botti.
Per alcuni anni non l'ho fatto, un proiettile entrò in casa e si conficcò nel mobile della cucina, altezza più o meno degli intestini di chi si fosse trovato sulla traiettoria
[aver sete, prendere un bicchiere d'acqua, e. Morire]
Sicchè per tanto tempo a San Silvestro regola è stata, se si giocava in casa, finestre chiuse e serrande abbassate.
Dalla prospettiva della periferia sozza, anche prima del guaio scampato, i botti di capodanno mi hanno sempre fatto tristezza.
Stanotte invece di sparare tracchi dal balcone i signori delle botte si sono appropriati della strada, e al centro della carreggiata (questione di sicurezza, indice di maturità??) hanno sistemato cassette e cassette di fuochi pirotecnici e appicciato batterie su batterie, i razzi da terra fino al cielo hanno fatto piovere luce e polvere nera su tutto il pezzo di quartiere.
(e se un'ambulanza? e se un'emergenza?)
Non è manco un far festa insieme, dico per loro, per i signori delle botte, andarsene in solitaria miezz 'a via a sparare.
Nubi di zolfo e scintille, non sembra un festeggiamento, ma un rabbioso rito di allontamento del malaugurio.
Un esorcismo triste.
Nel frastuono non ci si può manco scambiare una parola, e col fieto non si apprezza manco lo spumante.
Un inizio d'anno in solitudine troppo rumorosa.
Detesto i botti sconsiderati e assassini, però una fine dell'anno in completo silenzio non riesco nemmeno a immaginarmela. Un giusto mezzo non sarebbe possibile ?
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