sabato 17 dicembre 2011

Consigli


Lungo la strada un posto per parcheggiare manco a pagarlo oro, e allora mi infilo in una stradina che so essere chiusa e dove anche altre volte, sulla destra, ho piazzato l’auto.
Adesso pure il lato destro  è tutto appilato.
A sinistra c’è un bello spazio, da due posti, lasciato libero libero.
Aggarbo la manovra e mi piazzo a mano mancina.
“Signò, non vi conviene parcheggiare qua”
Il consiglio, dato con piglio accorato e complice, viene da un anziano signore che inzerrato dentro un’utilitaria rossa esce da un cancello.
Mi guardo intorno alla ricerca di passi carrabili, di divieti, di tralicci penzolanti, di balconi pericolanti.
Nulla, la macchina è sistemata contro un muro liscio liscio, il fianco di una palazzina con tre finestre.
“E’ per le finestre – mi dice, quando scendo dalla macchina, lasciando la portiera aperta, per capire meglio il senso del messaggio – non vi conviene parcheggiare sotto le finestre.”
“Ma perché, che fa? Mica è vietato.”
“E già vi ho detto assai, non posso dire di più, poi, fate come volete, ma non vi conviene parcheggiare qua.”
Si rintana nell’abitacolo, mentre una vecchia, capello spennato e bocca spettinata, s’affaccia.
“ah, ‘a signora nun sta assai tiempo, nun è vero? Iate, iate, signò.”
Ho delle visioni.
(premonizioni?)
Un vaso di fiori, un secchio con l’acqua sporca, un sasso, la sciacquatura dei piatti, un càntaro stracolmo, tutti accidentalmente rovesciati sopra il tettuccio della mia macchina.
Com’è, come non è, questa volta accetto il consiglio.
Non quello della vecchia, però.
Nun se po’ mai sapè.

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