[del perchè, malgrado la magnificenza dell'opera, l'hidalgo non mi riesce simpatico]
Chi è Don Chisciotte?
E Cervantes, chi voleva che fosse?
Chi pensavo fosse, Don Chisciotte?
“Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani
e, anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha",
Sancho Panza... e Don Chisciotte !"
E invece.
Ce l’ho con Guccini, sì.
[incazzata a morte]
Perché ero innamorata di questo pensiero, dell’immagine dei quei due idealisti che insieme cantano e se ne fregano dell’apparenza delle cose, si lasciano trascinare dalla baldanzosa e ardente seppur utopica passione in barba alle scamazzate, alle burle, alle sconfitte.
E invece il Don Chisciotte di Cervantes non è così.
La sua utopia non ha niente a che fare con la giustizia, fuori dalle dichiarazioni di intenti del cavaliere errante raddrizzatore di torti e difensore di donzelle e orfani.
Il suo chiodo fisso non è il valore della cavalleria (un valore demodè, fuori dal tempo e in ultima istanza reazionario, e dove c’è reazione non c’è rivoluzione), ma è il sogno d’amore, il faro Dulcineo che illumina la bolla chiusa della sua immaginazione e in nome del quale la realtà intera si trasfigura e addirittura, per l’opera malefica di maghi e alchimisti, viene incantata.
E’ così relativo il valore della cavalleria errante che alla fine l’hidalgo piega il sogno d’amore nella palla arcadico-pastorale – sarà Chisciottigi - poco prima che la ferale malattia non riassorba la follia, e lasci spazio e tempo al rinsavimento, per dare a dio quel che è di dio, con la cristiana confessione, e agli uomini quello che è degli uomini, con il pratico testamento.
La molla, oltre alla saturazione da letteratura – non leggere troppo, ti fa male!!! – è il sogno d’amore.
Il condottiero senza macchia e senza paura è un Buono, senza dubbio.
[Un fesso]
Un cuore puro, ma anche un vinto, uno sconfitto, un perdente.
[e mi fa tristezza, non tenerezza]
Uno che viene preso per il culo di continuo e non se ne rende conto.
E per cosa?
Per amore, solo per amore.
Amore per qualcosa che non esiste.
L’ideale.
[Come le suore di clausura che si vanno a chiudere nell’eremo per farsi spose di Cristo e salvare il mondo con la preghiera]
Sono una sporca realista.
Eppure i sogni, oh, i sogni, i desideri, l’immaginazione oh.
Guardare la luna nel pozzo.
Ma prenderla non potrò mai.
[acqua sporca, non luna tra le mani]
Se si deve sputare in faccia all’ingiustizia la si deve guardare dentro gli occhi e prendere bene la mira.
"Se si deve sputare in faccia all’ingiustizia la si deve guardare dentro gli occhi e prendere bene la mira."
RispondiEliminaQuesta m'è davvero piaciuta, come le tue considerazioni sul Don Chisciotte.
"E per cosa? Per amore, solo per amore".
RispondiEliminaA me non sembra poco.
Saluti affettuosi
è sempre l'amore che muove le acque.... :)
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