Sulla strada del ritorno verso casa, si fa sosta in Francia.
Un colpo d’occhio su altre due cittadine medioevali.
Carcassonne e Albi hanno molto in comune, il catarismo e la sua repressione, ad esempio.
Quello che ora le differenzia in modo radicale è il modo di vivere il centro storico.
[memento: non c’era verso di far pronunciare alla nonna mia Piazza Cavour come si pronuncia, ovvero Cavoùr. Era sempre piazza Càvour, anzi, la verità proprio, da bambina l’ho sempre sentita dire così, con l’accento sbagliato.
Ecco, come la nonna mia, col cavolo che riesco a dire Albì. Mi viene sempre piana, come parola]
Il centro storico è nella città. L’ospedale è a pochi passi dalle mura, l’enorme parcheggio è gratuito tranne che per poche piazzole.
Ci sono due negozi di souvenir sulla strada di fronte alla cattedrale (e basta).
C’è un passeggio tranquillo e rilassato.
(e anche una buonissima panetteria che fa una quiche strepitosa)
Cattedrale di Santa Cecilia |
Il palazzo della Berbie e la Cattedrale di Santa Cecilia (la più grande costruzione in mattoni al mondo, si dice) sono la testimonianza del potere della chiesa che s’impone sugli eretici.
Non dubito che l’effetto intimorente dovesse avere una risonanza molto più forte, nel 1200.
Tra grattaciali e ascensori e attici, ora le altezze mica impressionano tanto, eppure la sua imponenza è ancora capace di strappare un oooohh.
La cattedrale sembra l’albero di fagioli della fiaba dark di Jack, e fili dì erba le casette medioevali.
Moltissimi schizzi, disegni, ritratti .
[che mano nervosa, che segno guizzante]
E' emozionante confrontare l’opera finita con gli studi di colore e di forma, tra cui spiccano il dipinto e le tavole preparatorie di
“Al Salon di rue des Moulins”.
E' emozionante confrontare l’opera finita con gli studi di colore e di forma, tra cui spiccano il dipinto e le tavole preparatorie di
“Al Salon di rue des Moulins”.
[e i manifesti.
Adoro i manifesti di Toulouse Lautrec, la contaminazione con il l’arte giapponese, con il liberty]
Adoro i manifesti di Toulouse Lautrec, la contaminazione con il l’arte giapponese, con il liberty]
Nulla ad Albì è ingessato o respingente: sarà il timbro caldo dei mattoni rosa, la vivacità colorata del giardino inglese del palazzo vescovile, l’allegria sprigionata da un gruppo di ragazzi che nel chiostro di Saint Salvy chiacchiera, fuma, beve birra, sarà per il respiro di Touluse Lautrec che mi sta assai simpatico, o forse sarà perché la visita di questa città cade nella prima giornata di sole di un luglio autunnale: Albì mi piace proprio, ecco.
Cité di Carcassonne |
La citè di Carcassonne è isolata su un’altura. La sua vista da lontano è straordinaria: una vera cittadella fortificata, con bastioni e torri.
Fiumi di turisti vengono vomitati da bus, corriere, navette.
Dame Carcas |
Ci si accalca verso la porta Narbonese, accolti dalla faccia rubiconda di dame Carcas, (la copia del suo busto, in verità) principessa leggendaria da cui deriva il nome della città.
Sembra che voglia sfottere, questa madame.
(o fottere, forse)
Dentro le mura: negozi di souvenir, ristoranti, negozi di souvenir, gelaterie, ristoranti, negozi di souvenir, ristoranti, negozi di souvenir, e ancora e ancora.
Eccheppalle.
Manco lo spazio per fluire nella piazza hanno le torme di turisti, dato che i tavolini e sedie (azzeccati azzeccati) occupano quasi tutto lo spazio.
Un mercato nel senso peggiore del termine.
Una delusione cocente.
Una delusione da cui mi posso riprendere solo affogandomi nel cioccolato.
O nell’ultimo dolce ricordo del viaggio (lontano da Carcassonne, in Provenza, nella dolce e profumata Provenza) una squisita tarte aux pommes tiepida e croccantina accompagnata da una soffice e fresca mousse di panna con mandorle e freddo e cremoso gelato alla mela.
Una delizia.
Peccato si mangi in un battibaleno.
Finito, è già finito.
Tutto.
Tutto.
Le altre tappe:
2: Barcellona
6: Paesi Baschi
7: Paesi Baschi
A Carcassonne ci sono stata anch'io ( con un biglietto a 20 euro della Ryan Air). Ho avuto l'impressione di essere sbarcata per sbaglio a Eurodisney. Comunque mi sono divertita e la vista della città da lontano con le mura e le torri in un tramonto rosso fuoco da sola valeva il viaggio!
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