sabato 20 luglio 2019

Amsterdam: quattro giorni e cinque note. Il tempo e la I Amsterdam City card.

Amsterdam non è una meta economica. 
Passeggiare sui ponti tra i canali, intalliarsi  nei parchi o sulle terrazze aperte o sulle banchine, incriccare il collo per ammirare le facciate  delle case è gratis e già questo potrebbe bastare,  ma. 
Se piove?  
Ad Amsterdam del ciel sereno non c’è certezza, manco ad agosto. 
(Una cipolla: canotta, mezza manica, manica lunga, maglioncino, giacchetta a vento, tutto il contenuto del trolley indossato ogni mattina, con progressiva svestizione fino alle 18, orario di massimo calore, e progressivo rivestimento fino al rientro in albergo. Per un qualche misericordioso volere del destino non è piovuto, ma vento freddo, quanto ne vuoi? Che clima di mm.) 

 “Mica siamo di zucchero” dicono gli olandesi. 
Forse non è un caso che abbiano così tanti musei e altre strutture  accoglienti, superaccessoriati,  tutti dotati di caffetteria, ristorante, bibliotecuccia, dove si possono passare ore a fare cose varie e diverse.  
Ma i biglietti, come i pernottamenti, sono piuttosto costosi.
Per i residenti olandesi la carta musei, che permette l'ingresso gratuito e illimitato,  costa 60 euro e dura un anno. 
Per i turisti invece con 60 euro si ha il via libera, e solo per un'entrata, per 24 ore. 

La  I Amsterdam City card*, sul cui sito ho navigato almeno un centinaio di volte prima di decidere l’acquisto, è un pass che comprende sia l’uso dei mezzi pubblici, tram bus e metropolitane (ma è escluso il treno dall’aeroporto al centro e viceversa), sia l’ingresso in molti musei (non in quello di Anna Frank, che a prescindere non avrei visitato –  né al Moco, dove c’è una mostra su Bansky che invece volentieri…). 
Dopo certosini incolonnamenti su foglio excel, incrociando costo del biglietto dell’attrazione da visitare, orari di ingresso, tempi presunti di durata della visita, distanza e tempi di percorrenza tra le attrazioni – sono paranoica, lo so – ho optato per quella da 48 ore.


La maggior parte dei musei ad Amsterdam è aperta al pubblico dalle 10 alle 17. 
Di fatto 14 ore da dedicare alle visite. 
Sono riuscita a fare il giro in battello sui canali (incluso nella carta), a prendere tre volte il tram (per principio piuttosto che per necessità), a visitare il Tropenmuseum, Micropia, il Museo marittimo, il Museo dei canali, la casa di Rembrandt, la Chiesa in soffitta e la  Sinagoga portoghese.
E sarei potuta passare anche attraverso l’Artis  Zoo senza eccessiva dispersione di tempo  se mi avessero dato l’informazione corretta, ovvero che c’è la possibilità di uscire anche dalla parte opposta all’unica entrata. 
Un vero tour de force grazie al quale ho risparmiato più di 30 euro: quasi due bustine di semi.


*E’ un  pass conveniente solo se ad Amsterdam si trascorrono più di due giorni e  se lo si ritira negli uffici VVV in aeroporto o nei pressi della stazione centrale, visto che il costo di spedizione è di  19 euro da aggiungere al costo della card, che varia in funzione della durata, dal momento del primo utilizzo.


Prima nota. 

4 commenti:

  1. Ah cara mia, più ti leggo (una nota dopo l'altra), più sento un certo prurito. Ce l'avevo in programma per lo scorso maggio; un viaggetto in solitaria; ma più programmavo, cambiavo, spostavo, più capivo che con il budget non ci stavo dentro. Affatto. Non quest'anno. Di mete da scoprire ne ho un'infinità. Così ho scelto l'est (no, non ne ho scritto); viaggetto che rifarei anche ora. Eppure m'è rimasto quel prurito per la costosa Amsterdam. Leggendoti, poi...

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    1. L'Est, dove, dove? Son curiosissima.
      (ho da fare un domani chissàquando Serbia Bosnia e Montenegro).
      Per Amsterdam ho prenotato sia il volo che l'albergo molto tempo prima (a dicembre), e ho verificato che si risparmia parecchio - più della metà - rispetto a prenotazioni fatte anche un solo mese dopo. :)

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    2. "Banalmente" Budapest. Non c'ero mai stata.
      Serbia, Bosnia e Montenegro le vorrei anch'io. Chissà quando (mi sa dopo Amsterdam). è che in questo periodo non posso programmare in anticipo un tubo e quindi sto viaggiando pochino. Stramazzo ogni volta che vedo i prezzi. Ma solo io non ho mai avuto il piacere d'incontrare il signor last minute?

      Tu, invece, dovresti tornare a scrivere con la frequenza di un tempo. Che penna, Alea mia.

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    3. Non ci sono ancora stata a Budapest. (ti confesso che Sarajevo ha la priorità).
      Manco io ho mai incontrato il signor last minute, e in fondo neppure ci tengo.
      Mi piace pianificare con grande anticipo, faccio anche le prenotazioni, quelle con cancellazione gratuita. E' come se volessi ipotecassi il futuro. [Ahh, non posso, ho già in programma...]

      Eh. per tornare a scrivere con la frequenza di un tempo dovrei essere come un tempo. Ma succedono cose.
      [grazie. grazie davvero]

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