domenica 29 ottobre 2023

La fredda estate nei Paesi Bassi. (4) Urk, Giethoorn, Thorn, Valkenburg aan de Geul

Flevoland – che nome evocativo – è la dodicesima provincia dei Paesi Bassi.

E’ terra strappata al mare, una grandissima isola artificiale.

Urk, ora nel Flevoland, prima era un’isola. Avevo letto della resistenza delle tradizioni locali: effettivamente la bandiera con il pesce sventola un po' dappertutto, ma di uomini con l’orecchino a forma di àncora ne ho visto solo uno. 


Il vento frustra le dune e le vele delle imbarcazioni nuove e antiche, eppure c’è chi ha il coraggio di immergersi nell’acqua scura. Altre tempre. Rimpiango di non aver portato il piumino pesante in valigia.


Non c’è molta gente. L’unica fila è davanti un localino che vende pesce fritto.

In ogni città o paesino dei paesi bassi la fila è sempre lì, davanti ai furgoni che vendono pesce fresco o già cotto. Sulla cucina olandese è meglio che non dica nulla.

Giethoorn è sicuramente il paesiello più famoso, il villaggio auto free, solo canali e ponti.

Però. Che medaglia dalle facce opposte  per i pochi abitanti. Ricchezza e disagio.

Una fiumana enorme di turisti – asiatici tanti, tanti – ingombra i vialetti e i pochi ponti percorribili. Le abitazioni su zolle di terra tra i canali, hanno le catenelle sui ponti d’accesso, o i cancelletti, eccezione olandese per tener freno all’invadenza del branco.


Per non dire delle barche, barchetelle, barconi che in fila indiana attraversano i canali. E sono arrivata sul finire del giorno. Non oso immaginare lo scenario nell’ora di punta.

Un’oasi di pace trasformata in giostra.  


Thorn è un altro villaggio “anomalo”. Per molti secoli, fino all’occupazione francese nel 1700,  è stato  un principato governato da una badessa. 


Un’enclave teocratica abbastanza liberale per i tempi. La abitazioni che circondano l’abbazia sono tutte bianche. 

Vicino Thorn c’è una spiaggia sul fiume.

 Anche qui, con la pioggia intermittente, accanto  agli ombrelloni hawaiani con il tetto di paglia prendono l’aria aspiranti bagnanti. 

Thorn è proprio sul confine con il Belgio. La riserva naturale di Koningssteen è il confine. Si può  passeggiare con un piede nei Paesi Bassi e uno in Belgio su una stretta lingua di terra tra i canali che forma la Mosa.

Adoro le terre di confine che non hanno confini.

Anche Valkenburg aan de Geul è una piccola città a qualche chilometro da Maastricht, vicinissime entrambe  sia al Belgio che alla Germania. In posizione sopraelevata. Collina.


E’ questo che la rende superattrattiva per gli olandesi? Ci sono tantissimi turisti locali. Ho contato più ristorantini lungo la strada principale che a Maastricht.

Ma oltre le rovine del castello – rovine, proprio all’inglese -, alle cave di marna trasformate da guide preparate in meraviglie turistiche (non ho capito una mazza, ma posso dedurre la bravura della guida dalla teatralità dei gesti e dall’attenzione degli altri visitatori, bambini compresi) e alle terme di recente costruzione non ho visto  altro.

Ma sono distratta e anche poco preparata.


La fredda estate nei Paesi Bassi. (1)

La fredda estate nei Paesi Bassi. (2)

La fredda estate nei Paesi Bassi. (3)

La fredda estate nei Paesi Bassi. (5)

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