Flevoland – che nome evocativo – è la dodicesima provincia dei Paesi Bassi.
E’ terra strappata al
mare, una grandissima isola artificiale.
Urk, ora nel Flevoland, prima era un’isola. Avevo letto della resistenza delle tradizioni locali: effettivamente la bandiera con il pesce sventola un po' dappertutto, ma di uomini con l’orecchino a forma di àncora ne ho visto solo uno.
Il vento frustra le dune
e le vele delle imbarcazioni nuove e antiche, eppure c’è chi ha il coraggio di
immergersi nell’acqua scura. Altre tempre. Rimpiango di non aver portato il
piumino pesante in valigia.
Non c’è molta gente.
L’unica fila è davanti un localino che vende pesce fritto.
In ogni città o paesino
dei paesi bassi la fila è sempre lì, davanti ai furgoni che vendono pesce
fresco o già cotto. Sulla cucina olandese è meglio che non dica nulla.
Giethoorn è sicuramente il
paesiello più famoso, il villaggio auto free, solo canali e ponti.
Però. Che medaglia dalle
facce opposte per i pochi abitanti. Ricchezza
e disagio.
Una fiumana enorme di turisti – asiatici tanti, tanti – ingombra i vialetti e i pochi ponti percorribili. Le abitazioni su zolle di terra tra i canali, hanno le catenelle sui ponti d’accesso, o i cancelletti, eccezione olandese per tener freno all’invadenza del branco.
Per non dire delle
barche, barchetelle, barconi che in fila indiana attraversano i canali. E sono
arrivata sul finire del giorno. Non oso immaginare lo scenario nell’ora di
punta.
Un’oasi di pace
trasformata in giostra.
Thorn è un altro villaggio “anomalo”. Per molti secoli, fino all’occupazione francese nel 1700, è stato un principato governato da una badessa.
Un’enclave teocratica abbastanza liberale per i tempi. La abitazioni che circondano l’abbazia sono tutte bianche.
Vicino Thorn c’è una spiaggia sul fiume.
Anche qui, con la pioggia intermittente, accanto agli ombrelloni hawaiani con il tetto di paglia prendono l’aria aspiranti bagnanti.Thorn è proprio sul confine con il Belgio. La riserva
naturale di Koningssteen è il confine. Si può
passeggiare con un piede nei Paesi Bassi e uno in Belgio su una stretta
lingua di terra tra i canali che forma la Mosa.
Adoro le terre di confine
che non hanno confini.
Anche Valkenburg aan de Geul è una piccola città a qualche chilometro da Maastricht, vicinissime entrambe sia al Belgio che alla Germania. In posizione sopraelevata. Collina.
E’ questo che la rende
superattrattiva per gli olandesi? Ci sono tantissimi turisti locali. Ho contato
più ristorantini lungo la strada principale che a Maastricht.
Ma oltre le rovine del castello – rovine, proprio all’inglese -, alle cave di marna trasformate da guide preparate in meraviglie turistiche (non ho capito una mazza, ma posso dedurre la bravura della guida dalla teatralità dei gesti e dall’attenzione degli altri visitatori, bambini compresi) e alle terme di recente costruzione non ho visto altro.
Ma sono distratta e anche
poco preparata.
La fredda estate nei Paesi Bassi. (1)
La fredda estate nei Paesi Bassi. (2)
Nessun commento:
Posta un commento